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Superiamo il pensiero totalitario iniziando dalle parole

Abbiamo osservato questo fenomeno molte volte, e non sto parlando solo delle crisi psicotiche globali come la dichiarata pandemia. Si manifesta nelle guerre e nei grandi movimenti sociali, indipendentemente dalla loro validità o razionalità. È evidente anche nel sostegno cieco a ideologie rigidamente imposte, considerate verità assolute, nonostante i numerosi dubbi legittimi, spesso ignorati dai media e soffocati da intimidazioni sia lavorative che di altro tipo. Ancora più grave è l'identificazione personale con queste ideologie, che trasforma chi la pensa diversamente in un nemico mortale.

In mezzo alla folla, la coscienza individuale si affievolisce e prende il sopravvento l'inconscio, facendo scivolare l'uomo in uno stadio primitivo subumano, in una sorta di regressione emotiva e cognitiva. L'individuo si trasforma, non è più se stesso ma diventa un automa incontrollabile, si dissolve nella massa. Secondo Freud, in queste dinamiche di massa emergono energie inconsce, liberate dai vincoli sociali. Questi fenomeni creano una mente collettiva, che nasce dall'alchimia sociale e trasforma l'uomo isolato in un uomo della folla, spinto da falso senso di potere, forte contagio mentale e ipnotica suggestione.

Le folle, eccitate, sono infatti un terreno fertile per la suggestione, o meglio, l'auto-suggestione. Sono irritabili, credulone, impulsive e instabili; incapaci di pensare autonomamente, inclini agli stereotipi, accettano o rifiutano idee imposte in blocco.

Quando la folla si lascia sedurre dall'intolleranza, è incline verso l'autoritarismo, cercando istintivamente un leader. Tuttavia, a differenza degli animali, che non scelgono mai il più malato, inetto e debole come capobranco, gli esseri umani mostrano una sorprendente propensione a ubbidire agli ordini di persone scarsamente presenti a se stesse e assai deficitarie nell'anima e nel pensiero.

Come possiamo allontanarci da questi meccanismi? Semplicemente, lasciando scorrere le idee senza aggrapparci troppo strettamente a nessuna di esse.

E come possiamo riconoscere i segnali di pericolo in tempo? Quando le idee prevalenti evocano paura, angoscia o presagi di catastrofi, dobbiamo essere pronti a rifiutarle e a smascherarle come tentativi di manipolazione.

Il nostro futuro, sia personale che collettivo, è indirizzato dalle idee che ci influenzano di più. Concentriamoci su concetti positivi come "guarigione", "vita", "forte fede", "assenza di paura". Vigiliamo sui nostri pensieri, sulle parole più ricorrenti nel nostro intimo, ricordando che la nostra mente plasma la realtà in base a ciò che pensiamo.

(23 maggio 2024)

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