La condizione naturale dell’essere umano, quando è in armonia con se stesso e con la vita, è quella di non capire nulla.
In quei rari momenti in cui crediamo di aver chiaramente capito qualcosa, stiamo davvero dimostrando di non aver capito niente.
Nell’ambiguità e incertezza della vita, tutti gli opposti coesistono e sono il relazione tra di loro. Il principio di contraddizione, di interdipendenza e di compresenza degli opposti ci impone di diffidare della nostra visione del mondo. Quando abbiamo idee chiare su qualcosa, su qualsiasi cosa, significa che indossiamo il paraocchi d’una verità di comodo.
Sapere di non sapere significa accettare che viviamo di illusioni, nel senso che nulla è come sembra. Le illusioni ci servono per vivere. La vera realtà o natura profonda della vita è al di fuori della nostra comprensione e possibilità di indagine, non abbiamo neanche le parole per poterla descrivere.
Eppure, facciamo le guerre, desiderando la morte del nemico. Ma chi è il nemico?
La liberazione dalle briglie dell’addomesticamento al pensiero funzionale ad un potere esterno, e disfunzionale al nostro comune interesse di vivere in una società armoniosa, inizia dal rigettare l’assolutismo dei concetti di vero e di falso, mettendo in continua discussione i nostri stessi pensieri e le nostre “ombre”. Secondo Jung, l’ombra è la somma delle caratteristiche personali riprovevoli che l’individuo desidera rimuovere o nascondere agli altri e a se stesso. Ci illudiamo di non avere ombra, ma se c’è luce c’è anche ombra.
Quando accadono cose che non ci piacciono, possono metterci in evidenza qualcosa che ancora non abbiamo capito (se lo vogliamo). La stessa cosa può valere per l’incontro con ciò che contraddice le nostre presunte certezze.
Il mondo non ha bisogno di persone intelligenti e sicure di sé. Piuttosto, ha tanto bisogno di stupidi idioti consapevoli della propria stupidità e delle proprie ombre, giacché sono gli unici ad accettare la vita così com’è, senza essere in guerra con il mondo intero. Ma persone così sono rare e, peraltro, sono le uniche a non aver bisogno di pavoneggiarsi in un’apparente realtà fatta di immagini fasulle. Al contrario, gli stupidi inconsapevoli della propria stupidità o, per dirla diversamente, che si sentono intelligenti e furbi, sono ovunque.
Spegniti, spegniti, breve candela!
La vita è un'ombra che cammina,
accanto al profilo apparente in rete,
abbagliato dalla luce delle sue immagini virtuali,
un povero attore
si agita e si pavoneggia per la sua ora sulla scena digitale
e poi non si è più visto.
E' un racconto
detto da un idiota, pieno di rumore e furore
che non significa nulla.
(tratto da “All'ombra delle immagini”, di Giulio Ripa)
Comunque… stiamo calmi e sereni… e, soprattutto, caro lettore o lettrice, non prendere troppo seriamente quello che ho scritto. Anche questa è un’illusione.
(3 maggio 2022)