«La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore» è una famosa frase di Nichiren Daishonin (1222-1282), da lui scritta nel Gosho di Capodanno.
Come fa notare Daisaku Ikeda, in un articolo pubblicato su Buddismo e Società n.168 (gennaio febbraio 2015):
«[...] Un famoso proverbio giapponese dice che la bocca è la radice della sfortuna, ma qui il Daishonin non si sta limitando a offrire un consiglio secolare, sta riferendosi al funzionamento della Legge di causa ed effetto.
Anche il Budda Shakyamuni aveva detto una cosa simile: «Una persona quando nasce ha un'ascia in bocca, e se dice parole malsane con quell'ascia si taglierà».(*) Le conseguenze del karma negativo che creiamo con la bocca - per esempio con osservazioni sprezzanti, con discorsi diffamatori e con bugie - ci tornano indietro e possono causare la nostra rovina. Questo passo descrive veramente le dolorose sofferenze che ne conseguono, e che si manifestano nella nostra vita come "mondo di Inferno".
Al contrario, afferma il Daishonin, «la fortuna viene dal cuore e ci fa onore». Questo è il principio buddista della felicità, come insegna in La strategia del Sutra del Loto: «È il cuore che è importante». Dobbiamo impegnarci per manifestare la Buddità nel nostro cuore e nella nostra vita. Finché manteniamo saldo il nostro cuore nella direzione della Buddità, esso non sarà distrutto o sviato da fattori esterni.
Nelle antiche scritture buddiste uno dei molti titoli onorifici del Budda Shakyamuni era "il Felice",(**) e lo scopo del Buddismo è mettere in grado ciascuno di stabilire uno stato vitale di assoluta felicità.
[...]»
(*) The Sutta nipata, (a c. di H. Saddhatissa), Curzon Press Ltd., Richmond Surrey, 1994, p. 77.
(**) Il termine pali sugata si traduce in vari modi: "il Felice", "Ben Andato" "Ben in Viaggio", "Ben Conseguito" e così via.
Si veda anche l'articolo: «Mai disprezzare, per cambiare noi stessi e il mondo».
Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
11 maggio 2015