tratto dall'Archivio di Giulio Ripa
fonte: https://archiviodigiulioripa.sytes.net/#/home/aforismi-in-archivio
TECNOLOGIA
- L'uomo postmoderno quando s'innamora dell'immagine di sé e la potenza creatrice della sua conoscenza usa la tecnologia per dare forma visiva ai sogni, si altera la realtà vissuta, vivendo in una spettacolarità dove l'apparire si confonde con l'essere.
- La socialità virtuale, è una dimensione simulativa, un surrogato della vita, contrassegnato da una modificazione della realtà. La realtà non è aumentata dalla virtualità ma viene solo alterata.
- L'agire dell'individuo come figurante interattivo sempre connesso, comunicando in modo frenetico e guardando soprattutto immagini virtuali inerenti alla sua vita simulata in rete, si riduce ad essere attore e spettatore di se stesso.
- La mancanza di un percorso spirituale, di valori condivisi, sono alla base di questa crisi dell'umanità. Comunicare online nella situazione attuale è solo dannoso, se nessuno più ascolta l'altro. Per ascoltare l'altro ci vuole affetto. Ma l'affettività non nasce da una migliore tecnologia.
- È irreale pensare che la tecnologia possa liberare l’uomo dalla sua condizione esistenziale, in realtà la tecnologia gli serve a vivere, ma non lo rende libero.
- La tecnologia non ci fa felici. La sua intermediazione rompe le relazioni fisiche tra le persone e tra le persone e la natura, facendoci cadere nel buco nero del pozzo dei desideri infiniti.
- Comunicando mediante le tecnologie digitali multimediali (es.facebook, twitter, WhatsApp), accettiamo sempre più di vivere nel mondo virtuale di una realtà simulata, invece di vivere ciò che di reale sta dentro ed intorno a noi.
- Paradossalmente più che le informazioni veicolate dai dispositivi elettronici, è l'abitudine all'uso della tecnologia dell'informazione a modificare nel tempo i comportamenti delle persone.
- Mentre la natura, indifferente alla voglia di vivere dell’uomo, segue le proprie leggi per mantenere l’equilibrio nel suo insieme, l’uomo invece attraverso la tecnologia cerca di sollevarsi dalla propria condizione umana illudendosi di svincolarsi dalle leggi naturali.
VITA
- E' la voglia di vivere che limita la capacità di ragionare, spingendo l’essere umano a vivere di illusioni e desideri infiniti, poiché è difficile sopportare la realtà della propria vita reale, pochi resistono alla fatica di un lungo esame di coscienza ed all’accettazione della complessità della vita nelle sue molteplici forme.
- il mistero della vita ci lega alla sacralità della vita stessa, al rispetto di un tutt’uno di cui l’uomo ne fa parte.
- Ci vuole troppo tempo per capire il mondo e c'è troppo poco tempo per imparare a vivere.
- Infelicità e felicità fanno parte di un tutt'uno, avendo come unico desiderio il piacere della vita nella sua complessità, accettando la vita così come è, mentre cerchiamo di cambiarla.
- E' possibile avere un atteggiamento equilibrato verso la vita che comprende la relazione tra gli estremi superando la separazione tra le posizioni opposte.
- Il modo di vivere particolare di ogni individuo, sperimentando nel tempo sentimenti ed emozioni, condiziona la ragione umana dal primo fino all’ultimo istante di vita.
- La vita pensata (coscienza) dove si percepisce l’essere in sé, cioè il modo di pensare riconducibile alla propria esistenza nel mondo, è condizionata dall’aspetto particolare “dell’esserci” come vita vissuta.
- Il condizionamento della vita vissuta sulla vita pensata e la inevitabile fragilità della vita stessa provocano illusioni o autoinganno che inconsciamente servono ad ognuno di noi per reagire alla difficoltà di vivere.
- In definitiva la vita va accettata così come è, una fusione fra gioia e dolore, senza perdersi tra futili ottimismi che creano solo illusioni ed inutili pessimismi che creano solo depressioni.
- L'insegnamento fondamentale della vita a cui partecipiamo è comprendere la vita stessa, ovvero sentire realmente cosa significa essere vivi, che è realmente la presenza, la nuda sensazione di esserci.
- L'illusione dà un senso alla nostra vita nel mondo, ma è il vivere nel mondo senza illusioni che ci fa conoscere l'intera realtà.
ECONOMIA
- Il monoteismo del mercato polverizza l'intero genere umano, in un pulviscolo di atomi di consumo, reciprocamente indifferenti, dove si accentua la polarizzazione, tra chi dispone del superfluo e chi è privo dell'indispensabile.
- Sempre di più si governa controllando lo stato d'animo della popolazione più che agire in uno stato di diritto attraverso il confronto democratico.
- Nel nostro modo di pensare più profondo e inconscio, tutti siamo diventati succubi del pensiero patologico neoliberista.
- Il pensiero unico del sistema economico neoliberista resta indiscusso: crescere economicamente nella quantità delle cose da consumare e non nella qualità delle relazioni umane per emanciparsi, per cui prevale l’idea che i problemi si possono risolvere solo individualmente, mai socialmente.
- Con la sobrietà possiamo non solo semplificarci la vita, ma anche renderla molto più gradevole.
- Il cambiamento è possibile solo se individuo e società cambiano insieme. L'individuo che si organizza per cambiare la società in funzione degli ideali pensati, deve agire contemporaneamente per cambiare se' stesso con l'impegno a vivere nella vita comune i propri ideali da realizzare.
FILOSOFIA
- L'agire umano dipende da una irrazionalità insita nell'uomo che affiora ogni volta che la ragione cede il passo a tutta una serie di comportamenti che non sono il frutto di una logica ma di emozioni, istinti, sentimenti giustificati a posteriori, con argomenti che si sforzano di essere razionali nel tentativo di dare a noi stessi un ordine che non esiste.
- Vogliamo credere che siamo razionali, ma la ragione si rivela essere il modo in cui - a fatto compiuto - razionalizziamo ciò che le nostre emozioni già vogliono credere.
Sono le cose in cui crediamo che creano la nostra realtà. Per cui non è la ragione ma la vita vissuta a modificare nel tempo il comportamento delle persone.
- L'uomo sceglie sempre la strada più facile per risollevarsi dalla sua condizione esistenziale, per questo è fondamentale riconoscere i suoi limiti naturali.
Solo mettendo a nudo i limiti della natura umana è possibile conoscere meglio se stessi avendo compassione dell'umanità nel desiderare la felicità per tutti.
- L'uomo manifesta una forma di egoismo profondo di cui non è di solito consapevole, una evidente concentrazione su se stesso negli scambi interpersonali ed una incapacità di vedere il mondo dal punto di vista degli altri.
- Sappiamo ciò che c'è, ma non sappiamo ciò che potrebbe esserci. Desiderare un mondo migliore è possibile.
- La condizione precaria dell'uomo spinge la natura umana a vivere di illusioni poiché è difficile sopportare la fragilità della propria vita reale.
- Ognuno difende se stesso come una goccia d'acqua che si rifiuta di finire come acqua nell'oceano dell'immensità. Perdersi in questo oceano provoca dispiacere se si resta goccia, ma la possibilità di prendere coscienza del sé può evitare quella tensione (desiderio individuale) di restare goccia e di diventare acqua in mezzo all'acqua dell'oceano.
- Un uomo è in grado di incarnare un senso di nostalgia del possibile, nostalgia di ciò che ancora non è stato ma potrebbe essere, capace di trascendere la realtà, realizzando così diversi possibili modi di essere uomo.
- Le condizioni esistenziali producono una perdita di senso o di vuoto nella vita delle persone. Ci si sente soli. La solitudine esistenziale è uno stato dell’animo che fa parte della natura umana. Sentirsi soli rispetto al problema esistenziale è uno stato che dipende dal proprio "essere interiore".
- Rincorrere continui desideri produce continuamente infelicità che nasce dallo scarto tra l'attaccamento al desiderio del piacere infinito e il piacere che una volta soddisfatto è finito.
- Per realizzare desideri che non hanno confini, l'individuo viola lo spazio, la dignità, l'identità, il rispetto dell'altro. Quando si perseguono interessi indivisibili, cioè individuali, farsi individuo violenta l'individualità di un'altra persona.
- Si diventa individui dando espressione singolare al sapere comune. Si sa insieme e si sta insieme nella comunità basata sulla pratica della libera condivisione nell'uguaglianza di potere di tutti, dove ciascuno è ugualmente libero rispetto a ogni altro in quanto parte dell'umanità comune a tutti.
- Non esiste questo o quello. ma esistono entrambi. Non esiste un prima e un dopo. Tutto accade insieme nello stesso tempo. Oltre ogni scelta manichea, superare il dualismo io/altri significa "io sono gli altri" e "gli altri sono me".
- Tutto dipende da noi ma anche noi dipendiamo da tutto.
- Unico modo per osservarla intera la realtà è uno sguardo disinteressato, distaccato, senza illusioni, senza partecipazione, senza tempo, cosmico, dove l'osservatore si identifica con l'oggetto osservato (la vita, la realtà) e tutto le parti si manifestano in un tutt'uno reale nelle sue molteplicità ed opposizioni.
- La debolezza umana con tutte le sue miserie è il risultato di un’assurda condizione esistenziale che l’uomo fa fatica ad accettare per vivere in modo consapevole e cosciente.
- Mentre cerchiamo nell'oscurità di fare luce per conoscere il vero, tutto quello che ci interessa accade nell'ombra, davvero.