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Castelli di carte

Cosa sono le nostre vite, se non fragili carte di un castello improvvisato, in bilico su un tavolo traballante? E cosa sono le nostre idee, se non carte ancor più precarie, poggiate sul tavolo del linguaggio, delle credenze e dei bisogni?

Come nessuna carta può reggersi da sola, così nessuna idea può esistere senza il sostegno di altre. Anche l'idea più bella, geniale o seduttiva è nulla se non sorretta da altre idee, tutte altrettanto fragili, tutte di per sé inesistenti. Così è per le nostre vite e per le nostre illusioni.

Forse, più che chiederci se un'idea sia buona, giusta o corretta, dovremmo domandarci perché l'abbiamo concepita. Cercare le vere motivazioni ci rivelerà qualcosa di profondo su noi stessi e sulle nostre debolezze.

Prendiamo, ad esempio, il concetto di karma, che per molti di noi è un pilastro fondamentale. Ma non è forse la nostra risposta al bisogno di una giustizia e di una meritocrazia che la vita quotidiana, troppo spesso, ci nega? Non è forse un modo per dare senso al caos, all'ingiustizia, alla crudeltà e alle barbarie della vita?

E Dio? Perché abbiamo creato l'idea di Dio? Forse perché sappiamo di essere anime perse, smarrite nella ricerca di un significato dell'esistenza?

Dietro ogni idea, c'è sempre un motivo. E più le idee sono grandi, grandiose o universali, più possono rivelare le nostre miserie interiori.

Il discorso che propongo trascende la dicotomia tra verità e falsità, poiché, da questa prospettiva, la verità è inafferrabile, svanendo nel momento stesso in cui pare d'averla scorta. Eppure, avere fede resta qualcosa di prezioso, forse l'unica cosa che ci rimane quando accettiamo l'insondabilità del reale.

Siamo carte miracolosamente in equilibrio su un tavolo traballante. Quanto durerà questo equilibrio? Durerà quel che durerà, cioè poco.

(17 ottobre 2024)

Castelli di carte (Francesco Galgani's art, October 17, 2024)
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