Spesso ho sentito dire che “tutto dipende da noi” o, in maniera più diretta e responsabilizzante, per non dire colpevolizzante, che “tutto dipende da te” o “tu sei l’artefice del tuo destino”.
E’ una posizione filosofica che vuole sottolineare l’importanza del libero arbitrio e della propria volontà di potenza nel direzionare gli eventi. Chi assume questa posizione parla di fede più che di delirio di onnipotenza, ma la vita è maestra e sa chiarire le idee a chi vuol capire.
“Tutto dipende da me” non è molto diverso da “Io sono nato quando l’ho voluto e morirò quando sarò io a deciderlo”. Bello… vogliamo crederci? Funziona così la vita?
Noi di libertà in questo mondo ne abbiamo ben poca, a meno che non ci riferiamo ad una libertà idealizzata, teorica, interiore, non vincolata dalle necessità della quotidianità. Anche un carcerato può sentirsi libero o uno schiavo può sentirsi più libero del suo padrone, ma… se un senzatetto si autoconvincesse di essere milionario, cioè sarebbe abbastanza reale da affrancarlo dalla sua condizione di miseria disperata?
“Tutto dipende da me, da te, da lui, da noi, ecc.” è una verità molto parziale e bisognosa di interpretazioni, cioè è una bugia. Molto più dirette, immediate e dritte al punto senza bisogno di tanti ragionamenti sono le frasi “io dipendo da tutto”, “tu dipendi da tutto” o “noi dipendiamo da tutto”. Queste affermazioni sono evidenti di per sé e confermate in ogni istante delle nostre vite.
In poche parole, l’ambiente è più forte della volontà. Possiamo accettarlo e metterci l’anima in pace, oppure possiamo continuare a lottare per cambiare il mondo. Una delle due strategie è fallimentare.
(29 maggio 2024)