Questo nostro mondo così traboccante di sofferenza è un luogo dove ognuno di noi va avanti grazie alla capacità di saper ascoltare.
Per molti anni, per un giorno alla settimana, Gandhi restava in assoluto silenzio. Era convinto che fosse un modo per rimettere ordine nella sua mente, per ritrovare quella pace compromessa dal continuo parlare.
E’ cruciale dare il giusto spazio all’ascolto e alle domande, sia a quelle che nascono dentro di noi, sia a quelle delle persone a noi vicine.
Anche se la mia risposta potesse non essere la migliore o non aver centrato il problema, o anche se non avessi alcuna risposta, comunque non esisterebbe una domanda stupida. L’importante è accettare e accogliere le domande, e porle. In questo modo progrediamo insieme nel cammino della consapevolezza.
Lasciamo che siano altre persone a giudicare contando solo gli errori, se è questo ciò che vogliono. Noi, piuttosto, cerchiamo di essere riconoscenti e grati per tutto quel che è bello, sia che provenga da noi, sia che provenga da altri, o semplicemente che sia un dono della vita.
E’ molto importante scoprire, lodare e incoraggiare gli aspetti positivi delle persone a noi vicine: questa abitudine ci aiuterà non solo a vedere anche i nostri aspetti positivi, ma a costruire giorno dopo giorno una crescente fiducia nella vita nostra e altrui, che è alla base di ogni sano coraggio.
(30 luglio 2021)